Gianni Segreto
Scultore

Artist statement

La mia indagine artistica si concentra sul concetto di margine, inteso come soglia tra due mondi. Un’idea germogliata nell’infanzia, vissuta in bilico tra due luoghi geograficamente e simbolicamente opposti: da un lato, l’ordine urbano della città; dall’altro, l'anima selvaggia dei boschi. Questo dualismo primordiale si è nel tempo trasfigurato in una metafora interiore e spirituale, che ancora oggi alimenta la mia ricerca
Le mie opere si configurano come soglie, spazi liminali tra realtà e immaginazione, da cui emerge una cifra stilistica scultorea sospesa tra stilizzazione e astrazione, capace di abitare il confine più che la forma compiuta. Il processo artistico è per me una via privilegiata di conoscenza, che mi consente di decostruire la realtà — parzialmente o del tutto — per ricomporla secondo la mia visione e il mio sentire.
Scolpisco ascoltando la materia, come se contenesse già in sé la forma che desidera emergere. Prediligo la pietra e la modellazione dell’argilla, ma lavoro anche il legno, senza escludere altri materiali, spesso scelti tra quelli scartati, dimenticati o marginali. In queste sostanze vedo potenzialità nascoste: fragilità che, scolpite, si trasformano in nuove identità.
Nella mia ricerca artistica, la qualità formale di Constantin Brancusi, le forme organiche di Henry Moore, la sacralità dell’opera di Marc Rothko e la dimensione spirituale dell’opera di Wassily Kandinskj rappresentano riferimenti fondamentali, così come l’Antroposofia di Rudolf Steiner, che svolge un ruolo significativo nell’ispirazione e nell’interpretazione della realtà.

In qualità di arteterapeuta, indago e incoraggio la scoperta del potere terapeutico intrinseco all'arte, basando la mia attività sui concetti di margine e soglia, che rappresentano la complessità della natura umana, situata tra la realtà materiale e quella spirituale, intesa come una fonte infinita di vita e salute.
Allo stesso modo, nel mio lavoro come artista, trasferisco questa attitudine affinché dalla contemplazione delle mie opere possa scaturire uno spazio di benessere e guarigione.
In un'epoca caratterizzata da una specializzazione estrema, frammentazione e conflitti incessanti, l'arte si rivela una rivoluzionaria via che può risvegliare il ricordo ancestrale dell'origine divina dell'essere umano, non solo come figlia del divino, ma come manifestazione della divinità stessa.