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Gianni Segreto

I pensieri e le emozioni sono fattori che influiscono sulla materia di cui è fatta la realtà.


Nel tentativo di muoversi sul confine tra concreto e astratto, nel cercare di osservare ciò
che è visibile per immaginare ciò che non è visibile, le soglie, i confini e i margini assumono un forte significato, sia nella biografia, sia nella personale ricerca artistica che
l'autore esprime principalmente attraverso la scultura, ma non solo.


"Vivo l’attività artistica come una preziosa via che permette di avvicinarmi al sapere in
modo immaginativo. Per mezzo di essa posso smontare, del tutto o in parte, la realtà e
ricostruirla per come la vedo e la sento. G. Segreto
"

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Biografia

Dal nascere, e vivere ,in una zona di confine, ai margini tra una zona urbanizzata ed edificata e una natura fatta di boschi, prati ed animali, ad esperienze lavorative in contesti marginali, ad esperienze di soglia volte a cercare una trascendenza sia in modo meditativo, sia in modo più artificioso, i concetti di confine, soglie e margini emergono nella mia biografia e si riversano anche nel mio modo di approcciarmi all’arte. 

 

Sono nato il 14 dicembre 1975 in un paese di poche migliaia di unità a pochi chilometri oltre il confine Italia, in Svizzera. Pochi anni dopo la mia famiglia si è trasferita ad una settantina di chilometri, in piccolo paesello rurale ai margini dei boschi che stanno ai piedi delle montagne, nei pressi della città di Aosta, ma in Italia.

​Ricordo la mia infanzia vissuta a contatto della natura.

Ricordo lunghi pomeriggi passati costruire capanne, a giocare nei fienili, o su un albero a mangiare ciliegie, nella falegnameria di mio padre a tentare di costruire qualche strampalato oggetto.

Ricordo il caseificio sopra casa mia e le numerose stalle dove ancora si mungeva a mano; ricordo la nascita dei vitelli, la lingua ruvida dei bovini e il profumo del fieno tagliato.

​

Crescendo il mio mondo si è allargato alla città di Aosta e poi Torino, attorno ai 20 anni, dove ho frequentato l’università per qualche anno per poi ritirarmi.

Attorno ai 21 anni ho per caso seguito un corso di pittura ad acquerello che mi ha avvicinato al mondo dell’arte plastico pittorica (fino a quel momento l’unica arte che praticavo era la musica, con mediocri risultati) che ho continuato a praticare da autodidatta.

Con il servizio civile, sostitutivo della leva militare, mi sono avvicinato al lavoro in campo sociale e per qualche anno ho lavorato come educatore per adolescenti e poi per diversamente abili. 

​

Pochi anni dopo ho iniziato a collaborare con una associazione che si occupa di insegnamento ispirato alla pedagogia Waldorf.

Questo tipo di insegnamento tende a dare significativa importanza alla pratica artistica ed ha rappresentato un ulteriore possibilità per coltivare ed ampliare le mie competenze in ambito artistico.

Negli anni ho lavorato in diverse scuole sparse per il nord Italia e nel mentre ho seguito un corso di formazione in arteterapia, dove ho rinforzato e arricchito significativamente le mie conoscenze artistiche e mi sono avvicinato ad uno scultore di lunga esperienza che mi ha introdotto alla scultura; attività che pratico tuttora con grande entusiasmo.

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